Nelle giornate di venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 agosto 2001, si è svolto presso il Castello di San Giusto e nel Piazzale della Rimembranza, il I° Festival Celtico di Trieste “TRISKELL 2001” organizzato dall’Associazione Culturale Celtica “Pendragon” con sede in Trieste, via Nordio 4/c. La manifestazione, grazie alla pubblicità mirata su riviste specializzate del settore, ha ottenuto un notevole successo soprattutto sotto il profilo dell’attività e della promozione turistica. Infatti, si sono registrate presenze provenienti da Genova, Milano, Brescia, Pordenone, Ferrara, Bologna, Venezia, Gorizia, Udine, Austria, Slovenia e Croazia. Tutto è stato condotto come da programma con piccole variazioni e integrazioni. Venerdì 3, il gruppo musicale triestino dei Lionnesse è stato inserito nel programma della prima giornata alle ore 15.30 subito dopo il saluto delle autorità eseguendo il concerto di musica celtica/medievale “dal celtico a Canterbury”. In contemporanea la scuola Folk Country Club di Trieste, creava dei costumi di maghi e folletti per i bambini presenti, con carta crepes, stoffe ed altro. C’è poi stata alle ore 17.00 la conferenza di Marco Fabbri sugli strumenti musicali seguita dalla conferenza di introduzione al corso sulle rune di Ernesto Fazioli, lo stage di danze Irlandesi e, la sera, il concerto del quotato violinista romano Marco Fabbri & Band, che ha visto più di 500 spettatori, parte dei quali hanno ballato seguiti dalla scuola di danza Folk Country Club che aveva tenuto il già citato stage del pomeriggio. Sabato 4 invece, è iniziato regolarmente il seminario sulle rune con degli iscritti, e la conferenza di Giuliano Righi sul Celti. A causa di un ritardo dovuto al traffico, la conferenza di Enrico Euron sui cicli mitologici irlandesi, è stata spostata alla domenica mattina.
Al pomeriggio il Festival è proseguito con il concerto dei To Loo Loose (formazione triestina di rock celtico). La seguitissima conferenza che sul programma risultava “in fase di definizione”, è stata tenuta da Giorgio Miramonti è il tema è stato “Il culto magico dell’Antica Dea”. Dal programma è stato cancellato, per motivi di salute del conduttore, lo stage di danza “Passi e ripassi”. Alla sera, il concerto dei Tuatha De Danann, ha incantato i 600 presenti, i quali si sono dimostrati più che estasiati, sia dal suono dell’arpa di Enrico Euron, che dagli strumenti medievali utilizzati da questo eccellente gruppo italiano. Il concerto degli Zest a seguire ha scatenato le danze con il pubblico. Il clou del Festival è stato senz’altro la domenica mattina 5 agosto, con la sfilata delle cornamuse asturiane dei “Banda de Gaitas Candas”, che ha sostituito egregiamente la Bagad Bretone prevista nel programma originale. Corso Italia era animato da migliaia di persone entusiaste (3.000/4.000 circa), che attendevano il passaggio delle cornamuse già dalle 10.30 della mattina. Dietro alla sfilata, un’aggregazione spontanea dei cittadini ha seguito con enfasi la Banda fino a Piazza dell’Unità d’Italia dove i Gaiteros si sono esibiti in un concertino di mezz’ora tra gli applausi del pubblico. Intanto, per quanto riguarda il programma in Castello, in un’ala dello stesso si proseguiva con il seminario sulle rune, mentre in un’altra si teneva la recuperata conferenza di Enrico Euron del sabato sui cicli mitologici. La conferenza “in fase di definizione”, è stata tenuta sempre da Giorgio Miramonti su: “Le erbe degli antichi Druidi” nell’ambito del Bastione Rotondo. Nel contempo arrivava la Band di Gaiteros che si esibiva per una decina di minuti. Il pomeriggio è ripreso con la conferenza di Paola Sfegola sulla storia degli strumenti, e, con la Scuola di danze Yggdrasill, si è poi tenuto lo stage di danze Bretoni. A seguire la conferenza di Paolo Paron sul tempo e i riti di passaggi.
Alla sera, nonostante l’alzarsi della bora e grazie alla tenacia dei 500 spettatori che incuranti contro il vento e il freddo hanno mantenuto ben saldi i loro posti a sedere, si è tenuto il concerto dei Folk Studio A con la partecipazione del cornamusista bretone Patrick Molard, i ballerini di danza classica di Henkel Zuthi, e l’animazione con il pubblico da parte della scuola di danza Yggdrasill . Il concerto delle cornamuse della “Banda de Gaitas Candas”, ha poi scaldato gli animi degli spettatori, che entusiasti ed attenti hanno seguito la performance degli asturiani, condita da giochi di luce particolari sul muraglione del Castello coperto d’edera. Visto il rafforzarsi delle raffiche di bora ed il peggioramento delle condizioni metereologiche, è stato impossibile concludere il Festival con la cerimonia sacra di chiusura, in quanto era prevista l’accensione di un piccolo fuoco nel braciere, e ciò è stato reso impossibile dalle avverse condizioni climatiche. Al saluto finale del direttivo dell’Associazione Pendragon sul palcoscenico, il pubblico ha applaudito calorosamente ed esternato sinceramente e con emozione dei consensi entusiastici.
Durante i tre giorni il pubblico, ha potuto ammirare la mostra di materiale storico scozzese, gentilmente messo a disposizione da un privato, nonchè la mostra a pannelli sull’Arpa celtica con “I nobili suoni di Erin”. Era allestita inoltre una seguita area di divinazione con le rune, il mercatino in tema di articoli vari di artigianato, editoria e discografia celtica. Soprattutto molto apprezzata è stata la zona ristorazione che è stata ottimamente curata dall’Old London Pub di Trieste. Si vuol far presente a finire che, RAI 3 Regione, TELE 4 e ANTENNA 3 per quanto riguarda i servizi televisivi, e IL PICCOLO e TRIESTE OGGI per quanto riguarda la stampa, hanno seguito con cura e attenzione tutta la manifestazione lodandone i contenuti.