Nelle giornate di sabato 8, venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 giugno 2002, si è svolto presso il Castello di San Giusto, il II° Festival Celtico di Trieste “TRISKELL 2002” organizzato dall’Associazione Culturale Celtica “Pendragon” con sede in Trieste, via Nordio 4/c. La manifestazione, grazie alla pubblicità mirata su riviste specializzate del settore, ha ottenuto un notevole successo soprattutto sotto il profilo dell’attività e della promozione turistica. Infatti, si sono registrate presenze provenienti da Firenze, Milano, Brescia, Biella, Pordenone, Ferrara, Bologna, Venezia, Mestre, Gorizia, Udine, Tolmezzo, e anche dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia. Tutto è stato condotto come da programma con piccole integrazioni. Sabato 8 giugno, il gruppo musicale Tuatha de Danann (Torino) ha egregiamente ufficialmente aperto il Triskell con il “Preludio”, che era proprio in testa al programma come evento pubblicitario della manifestazione stessa. Il concerto di musica celtica/medievale è stato seguito con attenzione, da 160 persone entsiaste. L’evento è stato pubblicizzato sia sul quotidiano “Il Piccolo”, che dal Trieste Oggi, che nell’occasione hanno effettuato un servizio fotografico. Venerdì 21, il Festival si è aperto con l’inaugurazione della mostra della Ditta Arteceltica di Milano, di Giuseppe Stucchi, la quale, nel corso di tutto il festival, ha ottenuto un successo oltre ogni aspettativa, essendo stata visitata anche da persone “esperte”, le quali hanno commentato più che positivamente la mostra stessa, i pezzi della quale sono stati addirittura scambiati per autentici. Si fa presente, che per il festival Triskell, Giuseppe Stucchi che crea gli oggetti celtici, ha elaborato un elmo in esclusiva per Trieste, in cinque metalli, completamente sbalzato, e che è stato la “chicca” del festival.
Lo stesso Giuseppe Stucchi, aveva egregiamente pubblicizzato con largo anticipo alla RAI 3 Lombardia (da dove Stucchi proviene), il festival di Trieste, aiutando sicuramente il turismo verso il F.V.G. degli appassionati di “celtismo”. Il festival è continuato con lo stage di danze irlandesi della scuola Robin Hood Folk Country Club di Trieste, che ha visto una nutrita partecipazione di pubblico. Le autorità presenti al momento a loro dedicato per un saluto di apertura, sono state: il dott. Bevilacqua della CRT Fondazione, che ha rappresentato anche la Provincia di Trieste; il Sig. Franco Bandelli Presidente dell’AIAT, che ha rappresentato anche Sergio Dressi dell’Azienda Regionale per la promozione turistica di Trieste, e il Sig. Bruno Sulli in qualità di Presidente del Consiglio Comunale di Trieste, che ha portato i saluti del Sindaco Di Piazza e i saluti della Console Onoraria di Francia, la dott.ssa Christia Chiaruttini Leggeri, richiamata per motivi di lavoro a Parigi. E’ iniziato in orario il concerto del gruppo dei Fir Soar (Como), mancante purtroppo della cantante in quanto indisposta, seguito da quello dei Whisky Trail di Firenze, accompagnato dai danzatori del Robin Hood Folk Country Club. Sabato 22, alle ore 16.00, il Robin Hood Folk Country Club, creava dei costumi celtici per bambini, con carta crepes, stoffe ed altro, facendoli nel contempo divertire. In contemporanea, ben 30 persone, hanno seguito e partecipato attentamente allo stage di arpa celtica tenuto da Fabius Constable dei Fir Soar di Como. C’è poi stata alle ore 17.00 la seguitissima conferenza di Giorgio Miramonti, che è durata quasi un’ora e mezza. Alle 18.30, sempre Fabius Constable, ha tenuto una conferenza sulla musica bardica, spiegando nello specifico la musica nel corso della storia celtica dei bardi.
Alle 20.00 l’arpista americana Laurie Rasmussen, ha deliziato il folto pubblico con un corcerto di sola arpa celtica, seguito dal brioso concerto degli Inis Fail di Saronno, che per l’occasione erano accompagnati dai 10 bravissimi ballerini della Tara School of Irish Dancing di Milano. A chiusura del sabato, il gruppo Ysengarda, ha allietato gli 800 e più spettatori, con delle danze sacre, per onorare il solstizio d’estate. Domenica 23 alle ore 11.15, lungo le vie del Corso Italia, è sfilata la Bagad Bro Dreger di Perros-Guirec (Bretagna), la quale una volta giunta in Piazza dell’Unità si è esibita per circa 20 minuti, mentre Tele 4 e Rai 3 filmavano il tutto. La Bagad è stata poi accolta in Salotto Azzurro del Comune di Trieste per un saluto ufficiale del Presidente del Consiglio su delega del Sindaco, e, al presidente della banda è stato donato un riconoscimento su Trieste come benvenuto alla Bagad che era per la prima volta in Italia. Al pomeriggio, dalle 15.00, sono riprese le creazioni dei costumi celtici per bambini, e in contemporanea, è continuato lo stage d’arpa parte seconda. Alle ore 17.00, si è poi tenuto lo stage di danze bretoni, condotto dal gruppo di animazione dei bretoni Loar Gann, alle quale hanno partecipato una cinquantina di persone che hanno seguito i passi delle danze sotto i 38 gradi di quella calda giornata.
A seguire, si è tenuta la conferenza di Giorgio Miramonti sulla spiritualità dei Celti. E’ stata a questo punto introdotta, l’esibizione di tiro con l’arco degli arcieri di Biella del gruppo di Ossian Antica Quercia, mentre i Barbarian Pipe Band intrattenevano il pubblico con i tamburi e le cornamuse. Gli stessa, nel pomeriggio, hanno animato Città Vecchia incuriosendo e divertendo i passanti, con delle esibizioni ex temporanee spontanee, pubblicizzando così ulteriormente il festival. La serata, si è svolta poi con una variazione di programma, che ha visto alternarsi il gruppo dei Loar Gann alla Bagad Bro Dreger, per rendere più piacevole lo spettacolo. Inoltre, gli stessi bretoni, hanno fatto esibire a sorpresa un gruppo non previsto in programma, proveniente anch’esso dalla Bretagna e dal nome “Chandler”, il quale ha interpretato in modo superbo i canti “marinier” tipici della Bretagna, esibendosi tra l’altro a titolo completamente gratuito. La serata si è conclusa con la replica delle apprezzatissime danze del gruppo Ysengarda, che nell’occasione hanno celebrato la notte di San Giovanni. Tutto il castello era per l’occasione, decorato con delle torce lungo il camminamento superiore, che rendeva un’atmosfera magica. Il piazzale, era animato da ben 17 banchetti d’artigianato e di commercio, provenienti dalla Bretagna, da Milano, Biella, Bologna, Torino e Trieste. Infine, una delle animazioni più apprezzate e seguite, è stata il percorso “Labirynth”, dei 15 attori di Udine e dintorni, che aveva la fila di persone dall’inizio alla fine del Festival. In tale occasione, venivano fatti partecipare gli spettatori coinvolgendoli con facili quesiti e giochi tipici celtici. Alla fine i membri del direttivo dell’Associazione Pendragon assieme a Giuseppe Stucchi, si sono presentati per i saluti ed i ringraziamenti finali sul palcoscenico, indossando gli elmi celtici riprodotti dallo stesso Stucchi, creando un finale molto spiritoso che il pubblico ha decisamente apprezzato.
Se si pensa al caldo torrido che ha regnato in questi tre giorni, che ha oscillato tra i 37 e più gradi, è siamo sicuri che il festival sia stato un vero successo, se pensiamo che nonostante questo, abbiamo registrato circa 500 persone in più rispetto l’anno precedente, per un totale di pubblico che si aggira sulle 5000 presenze e più. Grande successo per la qualità e la varietà dei cibi ha ottenuto la ristorazione celtica curata da Daniele Cinel di San Giovanni al Natisone, che ha cucinato secondo ricette originali celtiche arrivate fino ai giorni nostri, servendo piatti di vario genere che sono stati apprezzati veramente sia dal pubblico che dagli artisti. Si vuol far presente a finire che, RAI 3 Regione, TELE 4 e ANTENNA 3 per quanto riguarda i servizi televisivi, IL PICCOLO e TRIESTE OGGI per quanto riguarda la stampa, hanno seguito a tratti i punti salienti della manifestazione, lodandone i contenuti.