Edizione numero tredici per il Festival Internazionale di Musica e Cultura Celtica di Trieste
Dal 21 al 30 giugno presso il Boschetto del Ferdinandeo
Come da tradizione, la “magica” notte di Litha, Solstizio d’Estate per i Celti, darà il via al XIII Festival Internazionale di Musica e Cultura Celtica di Trieste Triskell, dal 21 al 30 giugno presso il Boschetto del Ferdinandeo. Una perfetta cornice per uno degli eventi più celebri e più amati della nostra città, dedicati alla cultura, alle tradizioni e alla musica delle aree cosiddette celtiche, che ogni anno attira un pubblico sempre più numeroso di appassionati e curiosi da tutta Italia, ma anche dall’estero, come Austria, Slovenia e Croazia.
Dieci giorni da vivere nelle atmosfere degli antichi Celti a stretto contatto con la natura tra musica, rievocazioni storiche e di antichi rituali, approfondimenti sulla cultura di queste popolazioni e sulle loro tradizioni, laboratori artistici e attività manuali per adulti e per bambini, stage di spade e di lancia e alle immancabili danze bretoni, scozzesi e irlandesi.
L’associazione culturale Uther Pendragon, organizzatrice del festival, quest’anno si è proposta di ritornare alle origini per quanto riguarda il programma musicale, cuore del festival, e quindi ad un repertorio più tradizionale, senza rinunciare ad un paio di band dalle sonorità più rock, per accontentare, nell’ambito della musica celtica, gli appassionati dei generi più diversi. Anche quest’anno dunque musica per tutti i gusti e soprattutto musica di qualità, con la suggestione di strumenti tipici della tradizione irlandese e medioevale quali cornamuse, tamburi, flauti, arpe anche in aggiunta a batterie, chitarre, strumenti elettronici etc.
“Musica per tutte le fasce di età quindi per giovani, giovanissimi, e appassionati del tradizionale DOC, ma i più attesi sono i tedeschi Fabula, che ritornano dopo un successo assolutamente incredibile ottenuto nel 2012, e gruppi quali i fantastici polacchi Shannon e gli olandesi Flannery per la prima volta in Italia!” ha dichiarato Elisabetta Sulli, presidente dell’associazione.
Ad aprire il Festival, uno dei migliori piper italiani, “Massimo Giuntini” con la sua band al completo. Nei primi anni ’90 Giuntini veniva sedotto dal suono delle uiellean pipes, la maestria del suono delle sue ance lo ha reso un artista unico nel suo genere, con la musica della sua cornamusa, infatti, riesce a coinvolgere tutti. Nel corso della sua carriera entra a far parte dei Whisky Trail, ai quali si unisce definitivamente nel 2002.
Dopo l’esibizione con il suo gruppo, nella prima parte della serata inaugurale, Giuntini resterà sul palco a suonare proprio con i “Whisky Trail”, il gruppo storico italiano della musica celtica, nati a Firenze nel lontano 1975, con l’intento di ripercorrere a ritroso la pista del whiskey: la pista che portò milioni di emigranti irlandesi in America. La band ha all’attivo ben 14 dischi e il loro concerto è un evento unico che unisce alla frenesia irresistibile dei ritmi, grandi suggestioni poetiche…e con l’anno 2013 esce Celtic Fragments, il nuovo album del gruppo.
Gli “Shannon”, il gruppo che salirà sul palco sabato 22 giugno, spesso combina musica celtica (irlandese, scozzese e bretone) con la world music, rock, jazz e pop, e questo è stato per molti anni una caratteristica distintiva del loro stile musicale. Anche se modificata, questa miscela di generi è sempre facilmente identificabile come appartenenti alla vera essenza della musica degli Shannon. Questo è stato possibile soprattutto grazie al leader e fondatore, Marcin Ruminski, il quale ha diretto la band sin dalla sua costituzione nel 1994. Marcin, sviluppa e affina continuamente la sua capacità di padroneggiare il flauto irlandese, e contemporaneamente sa anche catturare l’attenzione del pubblico utilizzando un particolare tipo di canto armonico di gola (da Tuva, Mongolia) che è raramente combinato con la musica celtica. Questo è una peculiarità unica che affascina l’ascoltatore. Nel corso degli anni gli Shannon hanno inciso ben dieci album, oltre alla colonna sonora di un film.
I “Matching Ties” sono una band di musica irlandese, celtica e folk americano proveniente dalla Germania meridionale. Il nome e le cravatte uguali per tutti che indossano sul palco sono il simbolo dei legami tra questi musicisti di diverse nazionalità, uniti nella loro miscela di musica internazionale, soprattutto irlandese/celtica e americana. Si esibiscono in formazioni variabili da duo a sestetto in base alle esigenze, e spesso ospitano musicisti di fama internazionale. Il loro spettacolo è pieno di gags spontanee e umorismo, in un giusto equilibrio tra il loro amore per la bellezza, la complessità della musica e il puro divertimento. Hanno all’attivo quattro album e la loro ultima produzione, un DVD live “25th Anniversary Performances” è stato pubblicato in occasione del loro 25° anniversario nell’agosto 2011. Un paio di ballerine dei Gens d’Ys danzeranno su alcuni loro brani.
“Trì Fir” (Tre Uomini) è un gruppo musicale con sede in Croazia. Con i tre musicisti provenienti da Zagabria, vi è anche un bassista da Lubiana con il quale sono stati in tour in tutta la Slovenia. Si esibiscono da diversi anni hanno in pub, festival e sale da concerto, suonando musica tradizionale e folk irlandese, ballate da pub e drinking songs. La formazione e i brani vengono adattati al fine di ricreare il suono e l’atmosfera dei pub irlandesi, con l’umorismo e l’energia tipico della loro musica, dando uno stile rock alle brani veloci, esaltando la bellezza di lente e malinconiche canzoni d’amore e l’energia delle ballate tradizionali. La band ha registrato il loro primo album “The Publiners” e si esibirà per la prima volta in Italia, a celebrare l’ingresso della Croazia in Europa
Ancora Italia per i “MeneGuinness”, nati nel 2012 con ex componenti dei Folkstone e dei Vallanzaska. I due creatori del gruppo folgorati dalla musica tradizionale irlandese, decidono di mettere in piedi un progetto che possa fondere i suoni e l’atmosfera dell’Isola di Smeraldo con il loro passato fatto soprattutto di rock e metal. Aggiungono una voce e diversi altri strumenti, anche moderni, compresa la batteria. Il loro repertorio, fatto di pezzi tradizionali irlandesi rivisitati ma anche di inediti scritti di proprio pugno, assume presto caratteri di unicità ed il sound si carica di numerose peculiarità, viaggiando a metà tra il rock n’roll continentale e le ballate popolari irlandesi.
Il progetto “Dirty Bastards” nasce nel 2007 con l’intenzione di realizzare uno show occasionale in omaggio a un amico scomparso, riunendo su un solo palco musicisti veterani dell’area tra Varese e Milano per un concerto dove si combinavano le passioni comuni per la musica rock e la musica folk e tradizionale irlandese e dei popoli Celtici dell’Europa, tra chitarre acustiche ed elettriche, mandolini, banjo, violino e molto altro ancora. Da quello che sarebbe dovuto essere un unico concerto, trascinati dall’entusiasmo del pubblico e dalla passione inesauribile per la musica, è nata un’avventura che prosegue ancora oggi e che ha portato la band a realizzare oltre 150 concerti in pochi anni, esibendosi a feste celtiche così come a svariati festival rock e folk, fino a condividere il palco niente meno che con la rinomata celtic punk band Dropkick Murphys (USA) e ad artisti del calibro di Vincenzo Zitello, Orthodox Celts e Carlos Nunez.
I “Fabula Aetatis”, provengono dalla Germania e il loro stile insieme al il forte impatto scenico e musicale che sanno creare, regalando atmosfere medioevali e tribali, ha premiato il loro ritorno. Si esibiscono sia nelle rievocazioni storiche e castelli di tutta Europa, che come artisti da strada, nonchè sui palchi di festival internazionali come il Triskell. Si differenziano dalle altre band grazie alle influenze scozzesi celtiche e bretoni che inseriscono nei loro lavori: ne deriva una musica davvero caratteristica, emozionante e moderna, con il suono delle potenti cornamuse medioevali e dei roboanti tamburi miscelati a melodie tradizionali e agli adattamenti personali del gruppo.
“Flannery” è una band folk rock con una sola missione: creare una festa che il pubblico ricorderà per sempre. Il gruppo fa in modo che questo accada con la loro musica piena di influenze scozzesi, irlandesi e celtiche. Flannery significa terreno pianeggiante ed è il nome perfetto per sei uomini duri che vogliono divertire con la loro musica melodiosa, ma allo stesso tempo schietta e brillante. Il repertorio dei Flannery è vario: strumentale, folk, rock e perfino rap. I Flannery nascono come progetto nel corso di una grande festival in Olanda da un’idea di Denny Myles, suonatore di cornamusa di origini scozzesi già attivo con i Myles Brothers, a loro si unisce il poeta e cantante Koos van der Goot il quale si occupa di scrivere i testi e di cantare. Tutto ciò si trasforma ben presto in una combinazione perfetta e speciale, ed essi fanno davvero tutto il possibile per fare di un concerto una festa indimenticabile. Musica rock con la forza struggente della cornamusa. Per la prima volta in Italia.
Hanno aperto il festival nella scorsa edizione e stavolta ritornano per chiuderlo, ma con nuovi elementi, gli “Stramash” dalla Scozia. Nati come banda tribale di cornamuse e tamburi (Wallace), propongono ora un suono elettrificato più ampio, riprendono famosi brani tradizionali scozzesi e li trasformano in potenti ballate folk rock, senza perdere l’atmosfera originaria dei testi delle canzoni, e riuscendo così ad accontentare anche i gusti delle nuove generazioni.
Non mancano nemmeno quest’anno le esibizioni di gruppi locali, con il ritorno degli “Irish & More”, un trio di musica celtica tradizionale i cui componenti vengono tutti da affermate band nostrane, gli “Arnwil”, cinque bravissimi musicisti che purtroppo lo scorso anno non hanno potuto esibirsi causa maltempo, con il loro repertorio di musica tradizionale irlandese, celtica e bretone; e i triestini “Figli di Puff”, che riproporranno musica folk con influenze celtiche condita con il loro stile assolutamente goliardico.
Danze e spettacoli appassioneranno anche quest’anno il numeroso pubblico del festival, le danze irlandesi dei “Gens d’Ys”, l’Accademia più famosa d’Italia, non mancheranno di coinvolgere e trasportare anche il pubblico con il loro entusiasmo e le loro coinvolgenti danze di gruppo; la focogiocoleria di “Vassago” che riesce ad incantare il pubblico facendo roteare sfere di cristallo infuocate tra le dita, con il nuovo spettacolo “Spirali” ed infine i “Te.Ac.Fu.Ar” con il nuovo spettacolo di danza classica “L’Ispirazione del Sommo Poeta“ in chiave tragicomica, in cui un poeta in cerca di ispirazione incontra due Fate e si fa scherno di loro e della Natura, venendo per questo punito.
Un ricco calendario di conferenze e approfondimenti storici con esperti relatori, giornalisti e scrittori, permetterà a curiosi e appassionati di approfondire e ripercorrere tradizioni, cultura e spiritualità di questi antichi popoli che hanno abitato anche i nostri territori. Per chi ama la pratica anche quest’anno i workshop proposti dal Triskell sono i più vari, per tutti i gusti e per tutte le età: dai più piccini che potranno cimentarsi con l’arte della spada, agli adulti che potranno scatenarsi con le danze bretoni, scozzesi oppure irlandesi, tirare con l’arco storico, duellare con la spada o imparare ad usare la lancia o lo sgalancio. Potranno misurarsi con la manualità degli antichi Celti lavorando l’argilla, il rame, il cuoio, confezionando un abito celtico oppure un gioiello alchemico, e ancora imparando a creare un sacchetto magico con le erbe della tradizione.
Dopo il successo della “Lotteria Celtica” nella passata edizione, l’associazione Uther Pendragon ha voluto riproporla mettendo in palio ben 10 premi. Dopo un viaggio in Irlanda di 7 giorni per due, anche un week-end a Dublino, bottiglie di idromele, cd e gadget. Perché non tentare la fortuna con soli 2 euro a sostegno della manifestazione vincendo un meraviglioso viaggio? Con la Lotteria Celtica si può! Il regolamento completo è visibile sul sito www.utherpendragon.it.
Inoltre tende storiche, accampamenti, battaglie, dimostrazioni, divinazioni e rievocazioni di antichi rituali che quest’anno saranno particolarmente curati da ben 15 sacerdotesse, altrettanti guardiani e un labirinto da percorrere il tutto nella magica cornice dei 3 archi. Animazioni varie, i goliardici Carsic Highland Games e molto altro saranno proposti dai Clan presenti per tutta la durata del festival. Il tutto accompagnato dalla leggendaria cucina celtica e dalla favolosa birra irlandese.
Triskell, il 17 marzo 2011, fonda e fa parte assieme ad altri 6 principali festival celtici d’Italia, la Ecque (European Celtic Quality Events), un consorzio che contraddistingue gli eventi d.o.c. del circuito celtico italiano, nel quale è entrato a far parte anche il maggiore festival celtico della Svizzera. Il consorzio, si occupa di promuovere l’arte, la musica e la cultura celtica, e i suoi obiettivi -attraverso una serie di politiche sinergiche di coordinamento-, sono quelli di una ulteriore crescita e promozione delle singole manifestazioni che beneficeranno dei vantaggi legati ad una politica di sistema, in termini organizzativi di promozione e di scambio di esperienze a livello anche internazionale.
“L’evento più atteso dell’estate triestina – ha dichiarato soddisfatta la Presidente dell’associazione culturale Uther Pendragon – che è il più sostenuto dal popolo di Facebook è l’anno scorso è stato l’evento più votato delle manifestazioni da salvare a Trieste, con una marea di voti. Un evento che l’anno scorso ha confermato i 60.000 partecipanti nell’interezza della sua durata tra workshop, conferenze, concerti, corsi e laboratori.”
Il XIII Festival Internazionale di Musica e Cultura Celtica di Trieste Triskell è realizzato in coorganizzazione con il Comune di Trieste, e il contributo della Regione F.V.G. Assessorato al Turismo.
Gli altri Enti sostenitori sono:
Consolato della Repubblica di Croazia;
Consolato dell’Olanda;
Consolato onorario di Francia;
ECQUE;
Irlandando.it;
Radio Tweet Italia.
Radio Punto Zero Tre Venezie, radio ufficiale del Festival, seguirà la manifestazione con interviste e dirette quotidiane dall’area della manifestazione. Sabato 22 e sabato 29 giugno i concerti verranno trasmessi in diretta dall’emittente Triveneta, anche in streaming dal sito www.radiopuntozero.it.
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